Separazioni e Divorzi

Giuseppe De Nittis - Colazione in giardino (1883)
Il nostro approccio
Affrontare una separazione è un viaggio attraverso uno dei momenti più delicati della vita, dove le emozioni si intrecciano con decisioni che segneranno il futuro. In questa fase così personale, il nostro ruolo è offrirvi una guida lucida e un supporto umano, prima ancora che legale.
Il nostro approccio si fonda su un principio chiaro: il conflitto distrugge valore, mentre il dialogo costruisce un ponte verso il futuro. Per questo motivo, dedichiamo ogni nostra energia a esplorare la via dell'accordo. Vi accompagniamo passo dopo passo nella costruzione di soluzioni consensuali per la separazione e il divorzio, lavorando per trovare un equilibrio giusto e sostenibile sull'affidamento dei figli, sulla gestione della casa e sulla divisione dei beni. Un buon accordo è un atto di responsabilità che permette a tutti di guardare avanti con maggiore serenità.
Tuttavia, siamo realisti. Sappiamo che il dialogo, a volte, non è percorribile. Quando un'intesa si rivela impossibile e i vostri diritti sono a rischio, la nostra missione cambia volto. La vostra protezione diventa il nostro unico obiettivo e vi rappresentiamo in tribunale con assoluta determinazione. In questi casi, la nostra difesa diventa intransigente, per assicurare che la vostra voce sia ascoltata e i vostri interessi tutelati con fermezza.
In ogni nostra azione, che sia la paziente ricerca di un accordo o una decisa battaglia in tribunale, una bussola rimane non negoziabile: il benessere dei figli. La loro stabilità e il loro diritto a un rapporto sereno con entrambi i genitori sono la priorità che guida ogni nostra scelta strategica.
Separarsi e divorziare consensualmente
Affrontare la fine di un matrimonio è un momento delicato, pieno di domande e incertezze. Quando però entrambi i coniugi riescono a trovare un punto d'incontro, la legge offre un percorso più semplice, rapido e meno doloroso: la via consensuale. Scegliere questa strada significa decidere di gestire la situazione con maturità e rispetto reciproco, trasformando un momento di crisi in una transizione ordinata.
In Italia, il percorso verso lo scioglimento del matrimonio inizia sempre con la separazione legale. Non è ancora il divorzio, ma un passo intermedio che allenta il vincolo matrimoniale e permette ai coniugi di organizzare le loro vite future in modo indipendente.
Per procedere in modo consensuale, è fondamentale che siate d'accordo su tutti gli aspetti chiave:
(1) la gestione dei figli: chi si occuperà di loro prevalentemente e come verranno prese le decisioni importanti.
(2) l'aspetto economico: la divisione dei beni, l'eventuale assegno di mantenimento per i figli e per il coniuge più debole.
(3) la casa familiare: chi continuerà a viverci.
Una volta che la vostra separazione è ufficiale, la legge richiede un breve periodo di attesa prima di poter chiedere il divorzio, che scioglierà definitivamente il matrimonio. Questo periodo è di 6 mesi, se vi siete separati consensualmente, 12 mesi, se la separazione è stata conflittuale e decisa da un giudice.
Separarsi e divorziale non consensualmente
A volte, le divergenze sono troppo profonde o una delle parti si rifiuta di cooperare. In questi casi, la separazione (o il divorzio) giudiziale diventa l'unica strada percorribile per sbloccare la situazione e tutelare i propri diritti.
Questa non è una sconfitta, ma la scelta necessaria per ottenere una decisione da un giudice che metta ordine e stabilisca le regole per il futuro.
In questo caso si avvia una vera e propria causa legale. Il nostro approccio in questo scenario è strategico e rigoroso. Analizziamo i punti di forza e di debolezza della vostra posizione e definiamo una strategia processuale chiara, finalizzata a raggiungere degli obiettivi prefissati. Ci attiviamo per raccogliere tutte le prove necessarie a sostenere le vostre ragioni, incluse indagini patrimoniali approfondite per dimostrare il reale tenore di vita e le capacità economiche del vostro partner.
Vi affianchiamo in ogni fase del processo, assicurandovi un supporto costante e spiegandovi ogni passaggio in modo semplice e trasparente, perché possiate prendere decisioni informate e sentirvi sempre padroni della situazione.
Ecco due esempi concreti di come sosteniamo le vostre ragioni,
Il nostro approccio non è mai passivo. Non ci limitiamo a riportare al giudice ciò che ci dite; costruiamo un caso solido basato su fatti e prove.
Caso Pratico 1: "Mio marito è un libero professionista e dichiara un reddito bassissimo, ma so che in realtà guadagna molto di più. Andiamo in vacanze costose, guida un'auto di lusso e paga ristoranti per tutti. Ho paura che il giudice guardi solo la sua dichiarazione dei redditi e mi liquidi con una miseria."
Invece di limitarci a contestare genericamente la dichiarazione dei redditi, agiamo su più fronti per dimostrare il reale tenore di vita goduto durante il matrimonio, che è il parametro usato dalla legge. Pertanto, chiediamo formalmente al giudice di ordinare all'ex partner, se non sono stati già prodotti, di depositare tutti gli estratti conto degli ultimi 3 anni, per ricostruire le spese familiari: vacanze, ristoranti, abbigliamento firmato, ecc. Allo scopo di dimostrare che la famiglia viveva con un budget ben superiore a quello ufficiale. Utilizziamo foto dai social media o testimonianze di amici e parenti per confermare lo stile di vita (viaggi, auto, frequentazioni) e contraddire la narrazione fornita dal vostro ex partner, avvalendosci se necessario anche del supporto di agenzie investigative specializzate. L'obiettivo finale è permettervi di ttenere un assegno di mantenimento giusto, basato sulla reale capacità economica dell'ex partner e non su una dichiarazione fiscale di comodo.
Caso Pratico 2: "Il mio ex partner è un genitore poco presente, spesso assente per lavoro o per i suoi hobby. Ora, per ripicca, chiede l'affidamento condiviso con tempi paritari, ma so che non sarebbe in grado di gestire i bambini e li lascerebbe sempre ai nonni. Voglio proteggere la stabilità dei miei figli."
L'affidamento è quasi sempre "condiviso", ma il collocamento (cioè dove i figli vivono prevalentemente) è il vero punto cruciale. Il nostro obiettivo è dimostrare al giudice quale sia la soluzione migliore per l'esclusivo interesse dei minori. Pertanto, invece di limitarci a chiedere il collocamento, presentiamo al giudice un piano preciso che descrive la routine settimanale dei figli: orari di scuola, attività pomeridiane, compiti, visite mediche. Questo serve a dimostra chi è il genitore di riferimento che si occupa concretamente di loro. Chiediamo inoltre al giudice di sentire come testimoni insegnanti, allenatori sportivi o pediatri che possano confermare chi sia la figura genitoriale costantemente presente e attiva nella vita dei bambini. L'obiettivo fè farvi ottenere il collocamento prevalente dei figli presso di voi, garantendo loro la continuità e la stabilità di cui hanno bisogno, e regolamentando le visite con l'altro genitore in modo realistico e sostenibile.
L'assegno di mantenimento per i figli
Nel nostro ordinamento, il mantenimento dei figli rappresenta un obbligo fondamentale che grava su entrambi i genitori.
La determinazione dell'importo dell'assegno non è lasciata alla libera discrezionalità dei genitori, ma segue criteri ben precisi. Bisogno innanzitutto valutare le effettive esigenze dei vostri figli, considerando non solo i bisogni primari ma anche quelli relativi alla sua formazione ed educazione. Particolare rilevanza assume il tenore di vita da loro goduto durante la convivenza con entrambi i genitori, che costituisce un parametro di riferimento importante per garantire la continuità delle sue condizioni di vita.
Bisogna inoltre anche considerare i tempi di permanenza dei figli presso ciascun genitore. Questo elemento riflette l'evoluzione sociale verso modelli di affidamento condiviso sempre più diffusi, dove entrambi i genitori mantengono un ruolo attivo nella vita quotidiana dei figli.
Vanno inoltre valute le risorse economiche di entrambi i genitori, non limitandosi al solo reddito da lavoro ma considerando l'intero patrimonio e le capacità economiche complessive.
La determinazione dell'assegno segue chiaramente percorsi diversi a seconda che si tratti di separazione consensuale o giudiziale. Nella separazione consensuale, le parti godono di ampia autonomia nel determinare la misura dell'assegno per i figli e nel stabilire il contributo per le spese straordinarie. In casi particolari, possono anche escludere il ricorso all'assegno periodico e concordare forme di mantenimento diretto. Nella separazione giudiziale, invece, quando le parti non riescono a raggiungere una soluzione concordata, spetta interamente al giudice determinare la misura dell'assegno periodico e stabilire la ripartizione delle spese straordinarie.
Per fornire maggiore certezza e prevedibilità alle decisioni, alcuni tribunali hanno elaborato parametri orientativi. Il Tribunale di Monza, ad esempio, per situazioni reddituali medie comprese tra 1.200 e 2.000 euro mensili, suggerisce che nel caso in cui non venga liquidato assegno al coniuge, l'importo per un figlio si aggiri intorno a un quarto del reddito (300-500 euro), per due figli circa due quinti (480-800 euro) e per tre figli circa la metà (600-800 euro).
L'assegno di mantenimento per l'ex coniuge
Per quanto riguarda l'assegno di mantenimento per l'ex coniuge, la determinazione segue logiche parzialmente diverse. L'assegnazione della casa coniugale ha un impatto significativo sulla quantificazione dell'assegno, poiché modifica sostanzialmente le condizioni economiche dei due ex coniugi. Il coniuge assegnatario della casa vede ridotti i propri costi abitativi, mentre l'altro deve affrontare le spese per una nuova sistemazione.
L'assegno divorzile non è cristallizzato nel tempo ma può essere soggetto a revisione al mutare delle circostanze. La giurisprudenza ha chiarito, ad esempio, che la convivenza con un terzo può essere dedotta a sostegno della domanda di revoca dell'assegno, ma deve essere provata nei caratteri della stabilità e continuità, così da configurare un modello di vita analogo a quello che caratterizza la famiglia fondata sul matrimonio
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