Separazioni e Divorzi

Affrontare una separazione è un viaggio attraverso uno dei momenti più delicati della vita, dove le emozioni si intrecciano con decisioni che segneranno il futuro. In questa fase così personale, il nostro ruolo è offrirvi una guida lucida e un supporto umano, prima ancora che legale.

Il nostro approccio si fonda su un principio chiaro: il conflitto distrugge valore, mentre il dialogo costruisce un ponte verso il futuro. Per questo motivo, dedichiamo ogni nostra energia a esplorare la via dell'accordo. Vi accompagniamo passo dopo passo nella costruzione di soluzioni consensuali per la separazione e il divorzio, lavorando per trovare un equilibrio giusto e sostenibile sull'affidamento dei figli, sulla gestione della casa e sulla divisione dei beni. Un buon accordo è un atto di responsabilità che permette a tutti di guardare avanti con maggiore serenità.

Tuttavia, siamo realisti. Sappiamo che il dialogo, a volte, non è percorribile. Quando un'intesa si rivela impossibile e i vostri diritti sono a rischio, la nostra missione cambia volto. La vostra protezione diventa il nostro unico obiettivo e vi rappresentiamo in tribunale con assoluta determinazione. In questi casi, la nostra difesa diventa intransigente, per assicurare che la vostra voce sia ascoltata e i vostri interessi tutelati con fermezza.

In ogni nostra azione, che sia la paziente ricerca di un accordo o una decisa battaglia in tribunale, una bussola rimane non negoziabile: il benessere dei figli. La loro stabilità e il loro diritto a un rapporto sereno con entrambi i genitori sono la priorità che guida ogni nostra scelta strategica.

Separarsi e divorziare consensualmente

Affrontare la fine di un matrimonio è un momento delicato, pieno di domande e incertezze. Quando però entrambi i coniugi riescono a trovare un punto d'incontro, la legge offre un percorso più semplice, rapido e meno doloroso: la via consensuale. Scegliere questa strada significa decidere di gestire la situazione con maturità e rispetto reciproco, trasformando un momento di crisi in una transizione ordinata.

In Italia, il percorso verso lo scioglimento del matrimonio inizia sempre con la separazione legale. Non si tratta ancora del divorzio, ma di un passo intermedio che allenta il vincolo matrimoniale e consente ai coniugi di organizzare la propria vita futura in modo indipendente.

Per procedere in modo consensuale, è fondamentale che siate d'accordo su tutti gli aspetti chiave, in particolare su:

(1) Gestione dei figli: chi si occuperà di loro prevalentemente e come verranno prese le decisioni importanti.

(2) Aspetti economici: divisione dei beni (inclusa l'assegnazione della casa coniugale), mantenimento per i figli e per il coniuge più debole.

Una volta che la vostra separazione è ufficiale, la legge richiede un breve periodo di attesa prima di poter chiedere il divorzio, che scioglierà definitivamente il matrimonio. Questo periodo è di 6 mesi, se vi siete separati consensualmente, 12 mesi, se la separazione è stata conflittuale e decisa da un giudice.

Separarsi e divorziare non consensualmente

A volte, le divergenze sono troppo profonde o una delle parti si rifiuta di cooperare. In questi casi, la separazione (o il divorzio) giudiziale diventa l'unica strada percorribile per sbloccare la situazione e tutelare i propri diritti.

Questa non è una sconfitta, ma la scelta necessaria per ottenere una decisione da un giudice che metta ordine e stabilisca le regole per il futuro.

In questo caso si avvia una vera e propria causa legale. Il nostro approccio in questo scenario è strategico e rigoroso. Analizziamo i punti di forza e di debolezza della vostra posizione e definiamo una strategia processuale chiara, finalizzata a raggiungere degli obiettivi prefissati. Ci attiviamo per raccogliere tutte le prove necessarie a sostenere le vostre ragioni, incluse indagini patrimoniali approfondite per dimostrare il reale tenore di vita e le capacità economiche del vostro partner.

L'assegno di mantenimento per i figli

Nel nostro ordinamento, il mantenimento dei figli rappresenta un obbligo fondamentale che grava su entrambi i genitori.

La determinazione dell'importo dell'assegno non è lasciata alla libera discrezionalità dei genitori, ma segue criteri ben precisi. Bisogno innanzitutto valutare le effettive esigenze dei vostri figli, considerando non solo i bisogni primari ma anche quelli relativi alla sua formazione ed educazione. Particolare rilevanza assume il tenore di vita da loro goduto durante la convivenza con entrambi i genitori, che costituisce un parametro di riferimento importante per garantire la continuità delle sue condizioni di vita.

Bisogna inoltre anche considerare i tempi di permanenza dei figli presso ciascun genitore. Questo elemento riflette l'evoluzione sociale verso modelli di affidamento condiviso sempre più diffusi, dove entrambi i genitori mantengono un ruolo attivo nella vita quotidiana dei figli.

Vanno inoltre valute le risorse economiche di entrambi i genitori, non limitandosi al solo reddito da lavoro ma considerando l'intero patrimonio e le capacità economiche complessive.

La determinazione dell'assegno segue percorsi diversi a seconda che si tratti di una separazione (o divorzio) consensuale o meno. Nella separazione (o divorzio) consensuale, le parti godono di un'ampia autonomia per determinare l'importo dell'assegno per i figli e stabilire il contributo alle spese straordinarie. Nella separazione (o divorzio) giudiziale, invece, quando le parti non riescono a raggiungere un accordo, spetta interamente al giudice determinare l'importo dell'assegno periodico e stabilire la ripartizione delle spese straordinarie.

L'assegno di mantenimento per l'ex coniuge

Per quanto riguarda l'assegno di mantenimento per l'ex coniuge, la determinazione segue logiche parzialmente diverse. L'assegnazione della casa coniugale ha un impatto significativo sulla quantificazione dell'assegno, poiché modifica sostanzialmente le condizioni economiche dei due ex coniugi. Il coniuge assegnatario della casa vede ridotti i propri costi abitativi, mentre l'altro deve affrontare le spese per una nuova sistemazione.

L'assegno divorzile non è cristallizzato nel tempo ma può essere soggetto a revisione al mutare delle circostanze. La giurisprudenza ha chiarito, ad esempio, che la convivenza con un terzo può essere dedotta a sostegno della domanda di revoca dell'assegno, ma deve essere provata nei caratteri della stabilità e continuità, così da configurare un modello di vita analogo a quello che caratterizza la famiglia fondata sul matrimonio

Il principio dell'affidamento condiviso

Il nostro ordinamento privilegia l'affidamento condiviso come modalità ordinaria di gestione dei rapporti genitoriali dopo la separazione. Questo principio si fonda sul diritto del minore a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori, a ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e a conservare rapporti significativi con i parenti di ciascun ramo genitoriale.

L'affidamento condiviso implica che entrambi i genitori mantengano la responsabilità genitoriale e partecipino alle decisioni di maggior interesse per i figli. Le decisioni di ordinaria amministrazione possono essere assunte separatamente dal genitore presso cui il figlio si trova in quel momento, mentre quelle di maggior interesse richiedono il consenso di entrambi.

Non sempre l'affidamento condiviso risponde all'interesse superiore del minore. Quando i genitori sono divisi da un'accesa conflittualità che rende impossibile una collaborazione nell'interesse dei figli, il giudice dovrà optare per l'affidamento esclusivo a uno solo dei genitori. Questa scelta viene effettuata valutando quale soluzione garantisca meglio il benessere psicofisico e lo sviluppo armonioso del minore.

Particolare attenzione viene posta anche ai casi in cui uno dei genitori abbia perso i contatti con il figlio e con l'altro genitore, non essendo più in grado di considerare la capacità, l'inclinazione naturale e le aspirazioni del minore.

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